Le dislipidemie, comunemente note come disturbi lipidici, sono condizioni in cui i livelli di lipidi nel sangue, come il colesterolo e i trigliceridi, sono fuori equilibrio. Questi disturbi lipidici possono aumentare il rischio di problemi cardiaci e vascolari, come l’aterosclerosi, che è l’accumulo di placche nelle arterie che può portare a infarti e ictus. Ecco alcuni tipi comuni di dislipidemie:
- Ipercolesterolemia familiare (FH):
- La FH è una condizione genetica ereditaria in cui i livelli di colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”) sono molto elevati fin dalla nascita. Ciò aumenta il rischio di malattie cardiache precoci.
- Ipertrigliceridemia:
- Questa condizione si verifica quando i livelli di trigliceridi nel sangue sono elevati. I trigliceridi sono grassi che possono essere immagazzinati nelle cellule adipose. L’ipertrigliceridemia può aumentare il rischio di aterosclerosi.
- Iperlipoproteinemia di tipo III:
- Questa è una forma rara di dislipidemia che coinvolge alti livelli di particelle lipidiche chiamate lipoproteine. Può portare a depositi di grasso nella pelle e nei tendini.
- Deficit di lipoproteina lipasi (LPL):
- Il deficit di LPL è una condizione genetica che influisce sulla capacità del corpo di smaltire i trigliceridi. Può causare ipertrigliceridemia e può essere associato a dolore addominale dopo i pasti.
- Iperlipoproteinemia di tipo IIa e IIb:
- Queste sono forme di dislipidemia caratterizzate da alti livelli di colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”). Possono aumentare il rischio di malattie cardiache.
- Iperlipoproteinemia di tipo IV e V:
- Queste condizioni coinvolgono livelli elevati di trigliceridi. Il tipo IV è spesso associato all’obesità e al diabete di tipo 2, mentre il tipo V può essere associato a una combinazione di ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia.
Il trattamento delle dislipidemie può includere cambiamenti dello stile di vita, come modifiche nella dieta, aumento dell’attività fisica e smettere di fumare.
In alcuni casi, potrebbe essere necessario ricorrere a farmaci ipolipemizzanti, come le statine, per ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi.
La gestione delle dislipidemie è importante per ridurre il rischio di malattie cardiache e vascolari.
Un medico nutrizionista può valutare i livelli lipidici e raccomandare il trattamento più appropriato in base alla situazione individuale.