Smagliature

Il trattamento delle smagliature

Le smagliature, meglio definite come “strie bianche” o “strie atrofiche”, sono caratterizzate da una zona cicatriziale ipotrofica e spesso avallata. Il colore dipende dalla fase evolutiva: appena formata appare rosso violaceo e rilevata. Successivamente evolve al colore perlaceo, con cute sovrastante sottile. Il derma sottostante risulta ipoelastico ed è costituito da connettivo fibroso lasso. La vascolarizzazione è sostanzialmente assente.

La loro formazione dipende da più fattori (patogenesi multifattoriale):

  • predisposizione genetica;
  • rapida distensione dei tessuti, (secondaria ad un accrescimento rapido e/o aumento ponderale);
  • carenze nutrizionali;
  • azione ormonale degli estrogeni e/o del cortisolo che aumentano fisiologicamente nella pubertà e nella gravidanza, patologicamente in alcune sindromi endocrino/metaboliche (S. Cusching, terapia cortico-steroidea protratta; S.Stein-Leventhal; policistosi ovarica, S. Plurimetabolica ecc.).

La medicina e la chirurgia estetica hanno ben pochi strumenti per il trattamento delle smagliature. E’ fondamentale la prevenzione nei soggetti a rischio, mediate l’uso di creme elasticizzati, attività sportiva e regime dietetico corretto. E’ possibile ottenere una riduzione della loro ampiezza, ma generalmente sono necessari tempi molto lunghi e non sempre di soddisfacente effetto.
Un trattamento volto a migliorare l’aspetto estetico delle smagliature si avvale della veicolazione di principi attivi a livello dermico mediante biostimolazione cutanea.
L’uso della biostimolazione nel trattamento delle smagliature ha lo scopo di raggiungere il derma con substrati idonei a ricostituire una struttura dermoepidermica compatta e densa, riducendo gli strati fibrosianelasici della superficie, ottenendo la riduzione della superficie della stria con miglioramento locale della vascolarizzazione e del trofismo cutaneo.
A tale scopo si utilizzano precursori biologici dei componenti strutturali del derma al fine di attivare la funzione fibroblastica.
Si prepara la cute con trattamento locale della zona da trattare con una soluzione di acido glicolico (30-50-70% sulla base della valutazione medica) e successivamente si procede alla biostimolazione cutanea con somministrazione intradermica dei principi attivi descritti allo scopo di favorire la neoformazione di collagene. Tale procedimento andrà effettuato a cadenza settimanale per i primi quattro trattamenti, a cadenza quindicinale per i successivi quattro e in seguito, sulla base della valutazione medica potrà essere effettuato un trattamento di mantenimento a cadenza mensile, oppure mantenuto il trattamento ogni quindici giorni.